I
DCS furono concepiti per elaborare grandi quantità di dati e sviluppi matematici complessi, con la possibilità di essere collegati tra loro in
rete. Essi rispondevano alle esigenze dell'industria chimica, farmaceutica, petrolchimica che aveva bisogno di elaborare segnali analogici per il controllo di processo. (molto costosi)
I
PLC furono concepiti per elaborare piccole quantità di dati prevalentemente di tipo digitale, con il chiaro scopo di sostituire la logica cablata. Essi rispondevano alle esigenze dei costruttori
di quadri elettrici per il controllo di macchine, e sostituivano relè, contaimpulsi, temporizzatori. (poco costosi)
Com'è facile comprendere la diffusione del PLC è stata enorme grazie anche all'ampio parco utenti a cui si rivolgeva. Questa enorme diffusione e la continua innovazione industriale hanno permesso al PLC uno sviluppo tecnologico notevole, dotandolo in maniera modulare
di funzioni sempre più complesse che lo hanno avvicinato al fratello maggiore DCS anche lui evolutosi in maniera sempre più mirata ai settori di sua competenza.
Con la diffusione del PC negli anni 80' la situazione del controllo di processo ha assunto una nuova compagine, infatti, lo sviluppo di interfacce tra PC e PLC-DCS ha dato la possibilità di creare uno storico
dati prima non presente (nel PLC), e una rappresentazione grafica del processo e dei suoi dati sempre più evoluta e facile da utilizzare.
Negli anni 90' nascono due nuovi elementi nel mondo del controllo di processo entrambi legati al PC :
SCADA (Supervisione, Controllo e Acquisizione Dati)
Soft PLC (un sistema PLC basato su PC)